Come gestire il cambiamento
Cinque consigli per le aziende per rafforzare il business e rimanere competitive
Net Working, la nostra boutique bolognese del management consulting,
festeggia quest’anno il suo 27esimo compleanno. In un mondo che cambia a un ritmo sempre più veloce, abbiamo aiutato decine di aziende a rafforzare la loro capacità di adattamento. Ecco quindi cinque lezioni utili alle organizzazioni sulla base dell’esperienza che abbiamo acquisito.
Gruppo Poste Italiane, CGIL, Lamborghini, OVS, Gruppo Finmeccanica, Astra Tech (Gruppo Astra Zeneca), Wellspect (Gruppo Dentsply Sirona), Manageritalia, Tyvak International, Decathlon. Queste sono solo alcune delle aziende con le quali noi Net Working abbiamo lavorato dal 1997, anno della nostra fondazione. Da allora il mondo del lavoro è profondamente cambiato e noi con esso, ampliando la nostra offerta di servizi che oggi comprendo consulenza, formazione, ma anche teambuilding, corsi per gestire il tempo e lo stress, e laboratori di Mindfulness.
Quando siamo sbarcati sul mercato, il concorrente era il vicino, si lavorava solo dall’ufficio e l’obiettivo era di lunga durata. Oggi invece l’organizzazione si muove in uno scenario caratterizzato da:
- uno scenario socio economico in rapida evoluzione;
- la necessità di attuare un cambiamento culturale e di far interagire persone di culture e generazioni differenti;
- il mismatch e la maggiore obsolescenza professionale;
- il logoramento causato dall’esposizione a fattori stressogeni.
Difficoltà alle quali si aggiungono la sfida della sostenibilità e le potenzialità e i rischi legati all’intelligenza artificiale in un contesto che, per la rapidità della sua mutevolezza e continua discontinuità, viene definito di “policrisi”.
Data la situazione, come è possibile consentire a una realtà di proseguire?
Noi di Net Working ci fregiamo di occuparci con cura sartoriale delle organizzazioni che assistiamo.
Questo presuppone studiare per ogni cliente una soluzione ad hoc, partendo dalla consapevolezza che non esistono ricette preconfezionate per il successo ma solo nuove lenti per vedere cosa influenza l’operato di una determinata realtà. Forte della nostra ultraventennale esperienza, possiamo però dire che, per riprendere o mantenere la rotta anche quando il mare in tempesta, tutte le aziende dovrebbero:
Di ostacoli sulla strada se ne trovano sempre tanti: l’obiettivo è assumere un’attitudine “proattiva” rispetto a quello che accade così da trasformare quell’accadimento in un’occasione di apprendimento. Per arrivare a questo risultato, bisogna prima misurare poi potenziare la hardiness (robustezza, ndr) dell’organizzazione. Noi di Net Working lo facciamo a partire dagli strumenti diagnostici messi a punto da The Hardiness Institute e dall’elaborazione di un piano di sviluppo personale e organizzativo (piano di coping).
Il cambiamento non deve spaventare: le organizzazioni che vogliono proiettarsi nel futuro devono abbracciarlo e, perché no, anticiparlo. Facciamo un esempio concreto: quest’anno le aziende con più di 50 dipendenti e 150 milioni di euro di fatturato dovranno dichiarare l’impatto sociale che intendono generare con le loro azioni di sostenibilità sui tre fattori ESG, parlando di SROI (Social Return of Impact). Perché non rivolgersi già ad un Social Change Manager?
“Questa nuova figura manageriale è in grado di accompagnare le organizzazioni in tutte le fasi del loro percorso consapevole ed autentico verso la sostenibilità, nella sua accezione più ampia”, spiega il nostro fondatore Carlo Romanelli, che ha ottenuto questa certificazione. Nella pratica, questo tipo di intervento si traduce in un aiuto per le organizzazioni ad impostare un sistema di responsabilità sociale, a costruire una vision e a definire i rating di sostenibilità ai quali orientarsi.
PERMETTERE AI LAVORATORI DI DARE IL MEGLIO SI SE’
Diversi studi hanno dimostrato che la condizione migliore per un dipendente è quella in cui ha la possibilità di crescere, percepisce sostegno intorno a sé e sperimenta un livello di stress accettabile. Si lavora poi ancora meglio se si svolgono le proprie funzioni in un ambiente gradevole, con strumenti facili da usare e colleghi coi quali si ha una buona relazione. Se a questi aspetti si aggiunge un buon work life balance e la percezione di ricevere una retribuzione giusta in base alle proprie mansioni, non c’è bisogno di intervenire per aumentare la produttività: questa verrà da sé.
LAVORARE SULLO SPIRITO DI SQUADRA
L’organizzazione non è data solo da un insieme di persone che devono raggiungere KPI. Se non lo è già, deve diventare anche una costruttrice di storie e coinvolgere il suo personale in questa narrazione. Questo è fondamentale anche per far sì che il singolo non si senta solo una pedina “sacrificabile” in un più ampio scacchiere, ma parte integrante di un team che si muove insieme verso una direzione comune.
INVESTIRE NELLA GIUSTA FORMAZIONE
Come per i piani, anche per la formazione non si guarda più al lungo termine: bisogna aggiornarsi in fretta e acquisire competenze sempre più specifiche. Questo non deve però far passare in secondo piano la visione d’insieme, che deve sempre rimanere centrale ed essere ben strutturata. Proprio tenendo questo principio a mente, noi di Net Working abbiamo aiutato decine di aziende a ristrutturarsi, a ripensare alla loro visione strategica, alla loro organizzazione aziendale e, soprattutto, alla loro cultura organizzativa.