I Lavagnettisti Banality Kills
Editoriale di Carlo Romanelli
Ce l’ho anch’io una lavagnetta, purtroppo digitale, perché quella col pennarello per l’elenco della spesa non la trovo più.
Sono belli i Lavagnettisti, belli perché usano uno strumento antico per comunicare digitalmente.
Se siete sui social sicuramente vi sarete imbattuti in frasi ad effetto scritte a manina del tipo:
“A nessuno interessa la tua storia finché non vinci!”
Loro sono i Lavagnettisti, che per problemi di spazio, sulla lavagnetta ci sta poco testo scritto a manina, scrivono cose semplici, elementari, apparentemente. Però loro non sono mica semplici, scrivono concetti complessi a manina, e questo fa impazzire i likers.
I top voice da tastiera dicono cose semplici, pezzi isolati di ragionamento complesso che semplificano tutto, senza arrivare mai all’essenza delle cose. Una fusione tra banalità prêt-à-porter e likes, realizzate non su misura ma venduti in taglie standard. Le banalità che leggiamo ogni giorno sui social uccidono il ragionamento complesso e anestetizzano i sentimenti che porterebbero al desiderio di volersi confrontare nella realtà complessa delle cose.